




La città europea della cultura Gorizia Nova Gorica è un’opportunità straordinaria, ma, ricordiamolo, aggiuntiva e non sostitutiva di altre opportunità irrinunciabili, offerte dal bilancio e dal Recovery Fund.
Il “rapporto” affidato a “The European House – Ambrosetti Spa ” presentato nei giorni scorsi a Trieste dalla Camera di Commercio Venezia Giulia ha ipotizzato le prospettive di sviluppo produttivo economico e sociale di Gorizia e del Territorio: una Gorizia cittadella universitaria, una Gorizia turistica, interventi di rigenerazione e riqualificazione di spazi urbani, un centro storico che risvegli un’anima commerciale con grandi brand ed eventi, una rete di servizi artigianali e negozi innovativi ,Gorizia “polo di shopping experience di alto livello”.
Lo studio non cita tuttavia la logistica, la ferrovia che rappresenta il secondo valico con Fernetti verso l’ Est Europa e la Penisola balcanica, non fa cenno ai collegamenti ferroviari con TS Airport, dimentica il potenziale dell’Aeroporto Duca D’Aosta, non cita il GECT, importante volano per il rilancio della funzione turistica economica e sociale della città e del Territorio Isontino.
Le Imprese languono nel deserto spettrale dettato da norme anti Covid, ma anche da politiche di una Governance traballante, arrendevole e passiva. Dal disegno dichiarato di riorganizzazione del sistema economico della Venezia Giulia, Gorizia emerge come la “parente povera”, a cui viene sottratta, in nome di un’ ipotetica maggiore efficienza, qualsiasi ambizione di regia.
La ZLRS , considerata dall’ Ambrosetti un volano di sviluppo, viene “ baricentrata sul porto di Monfalcone (pag 109)”, il che è corretto e trova tutti d’accordo, ma non vengono meglio delineate le connessioni con Gorizia e l’Isontino. Pur citando l’ “economia di frontiera “ della città di Gorizia in flessione economica e occupazionale per la “concorrenzialità” della Slovenia favorita da agevolazioni fiscali e ridotta burocrazia, non vengono citate prospettive di riequilibrio e sviluppo attraverso una partita agevolativa di abbattimento fiscale e semplificazioni, che va assolutamente giocata in questa città e nell’Isontino. Il coinvolgimento pare riguardare SDAG e lo stoccaggio delle merci del freddo. Gorizia con l’Isontino dovranno invece rivendicare, come deliberato dal Consiglio Regionale, una ZLRS con agevolazioni fiscali e semplificazione per le imprese, le start up e i servizi, ma lo studio Ambrosetti stende un velo sulla soluzione del problema .
Confortante invece che, nell’ ambito del Documento di Economia e Finanze (nota al DEFR) 2021, la Regione abbia incluso la ZLS nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR progr 21-27) con cui si potrà accedere alle risorse europee del Recovery Fund.
Anche nella sezione Trasporti e mobilità del documento economico regionale leggiamo che si prevede di istituire una Zona Logistica Semplificata e che a tale scopo dovrà essere elaborato e presentato al Governo un “Piano di sviluppo strategico” e costituita una “Struttura tecnico-amministrativa di supporto.” E in questo piano il ripopolamento industriale di start up dell’innovazione tecnologica e di canale trasportistico verso l’est, Gorizia non può essere lasciata da parte.
Quindi la Regione per il Recovery Fund, la Next Generation Eu, metta in moto le procedure, coinvolga i Sindaci e le categorie economiche al più presto. Il Recovery non aspetta, e la partita che si gioca è enorme, anche in questo angolo del Paese.
Laura Fasiolo
Già Presentatrice un DDL sulla ZES